top of page
Immagine del redattoreStefano Napoli

In viaggio senza meta dal 2018 - Mirko Zambon


Mirko Zeta Zambon in viaggio senza meta


Sei in viaggio senza meta dal 2018. Com'è nata quest'idea e perchè hai deciso di partire?


In viaggio senza meta dal 2018. Se me lo dicevi qualche anno fa, mai e poi mai avrei creduto di essere in grado di sopravvivere da solo in giro per il mondo per più di una settimana.

Eppure sono qua, ancora vivo! Comunque voglio fare una premessa.

In Italia stavo bene o per lo meno fino a quel giorno in cui ho deciso di mollare tutto e partire per un viaggio senza meta ne destinazione. Però ecco diciamo la verità, non sono venuto dall'altra parte del mondo per trovare un lavoro migliore.


Ho 26 anni, sono figlio di agricoltori veneti e sono uno di quelli che AMA il proprio paese, le proprie radici e le proprie tradizioni, eppure sto scrivendo tutto ciò dall'altra parte del mondo.

In Italia avevo una vita apparentemente invidiabile.

Dico apparentemente perché a mio avviso era invidiabile solitamente da chi nella vita non sapeva osare o sognare in grande. Lavoro fisso, soldi, amici, ragazze e una famiglia alle spalle che mi ha sempre aiutato e supportato in tutto. Eppure non ero felice.


Si lo so, sembra la classica storiella triste che tutti vi raccontano ma vi posso giurare che è andata proprio così e il tutto, è successo da un giorno all’altro.

Il cambiamento ormai da tempo era alle porte ma mi serviva toccare il fondo.

Siamo esseri umani, in qualsiasi cosa che ci capita nella vita aspettiamo sempre di toccare il fondo prima di rialzarci, prima di agire, prima di reagire. Non so come mai ma aspettiamo sempre di sbatterci la faccia e farci molto male prima di cambiare qualcosa nella nostra vita. Quella confort zone che fino a poco prima mi andava bene e mi dava serenità piano piano cominciava a trasformarsi in una gabbia. Ho speso la maggior parte della mia vita a organizzare party e eventi nel veronese e un pò in tutto il Veneto. Ero il ragazzo del paesino di campagna che tutti in un modo o nell'altro conoscevano e tutto ciò alimentava piacevolmente il mio ego.

Una comfort zone fatta quindi di ego, “amicizie” ovunque o meglio conoscenze, ragazze di cui a malapena ricordavo il loro nome e soldi.

Non ho mai avuto veramente tempo per me, meno ancora per stare da solo con me stesso; non avevo tempo o forse diciamocela tutta, NON VOLEVO.


Ricordo bene quella notte in cui ho deciso di mollare tutto e andarmene dall'Italia, il più lontano possibile dove nessuno mi conoscesse. La ricordo come se fosse ieri perché è successo poco prima del mio compleanno quando a lavoro chiesi un giorno di ferie per festeggiare con gli amici e ovviamente la risposta da parte dell’azienda per cui lavoravo è stata NO. É stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In quel momento mi son reso conto che non ero poi così libero e ricco quanto pensavo. Mi son ritrovato con le spalle al muro a decidere se mandare a quel paese il mio capo o comunque accettare la cosa perché


“è così la vita, non puoi perdere il lavoro fisso, poi come mi mantengo?”.


Ho pianto quella sera, sono onesto.

Crampi allo stomaco e ho vomitato. Stress, rabbia, paura mi hanno distrutto quella notte, fisicamente e mentalmente tanto che dopo qualche bicchiere di vino stavo pensando di farla finita. Un atto codardo che fortunatamente ha presto lasciato posto a una profonda volontà di rivincita personale.


La mia testa era piena di domande stupide che ognuno di noi prima o poi si fa nella vita, del tipo,


“Ma perchè sono stato messo al mondo?”.


Non sapevo a cosa stavo andando incontro, non sapevo nemmeno cosa volessi fare realmente nella mia vita e della mia vita ma una cosa la sapevo per certo: sapevo cosa e chi non volevo diventare.

Non potevo permettermi di buttare nel cesso la mia vita con la scusa del

“Questo è il sistema, fanno tutti così”. Altre domande idiote hanno invaso la mia testa “Ma se ti licenzi poi come ti mantieni?”. Domande che se ora ci ripenso mi fanno solamente ridere perché ho imparato presto che l'unica ricchezza di cui abbiamo realmente abbiamo bisogno è essere in salute, per il resto a tutto c'è una soluzione.


Mi licenziai e feci un biglietto di sola andata.


AUSTRALIA, la terra dei canguri. Perché proprio Australia? Perché fa caldo quasi tutto il tempo dell'anno ed era uno dei posti più lontani dall'Italia.

Non volevo fallire, non volevo tornare indietro e dare ragione a tutte quelle persone che, “Tanto tornerai presto a casa. In Australia non crescono i soldi sugli alberi”, come se la vera causa della mia partenza fossero stati i soldi e sinceramente, 36 ore di volo low cost e 3 scali non avevo certo voglia di rifarli per tornare a casa.

Ricordo ancora che pagai solamente 390€ per venire qui. Gli stessi soldi che avrei speso per un paio di scarpe e qualche party con gli amici e ci tengo a sottolinearlo perchè devi sapere che ho conosciuto moltissimi ragazzi che si sono spaventati solamente all’idea di quanto possa costare un biglietto aereo per l'Australia ma non hanno mai realizzato che costa meno di quanto spendono in alcol o feste al Sabato sera. 


Ho messo quindi la mia vita in una valigia o meglio, in uno zaino e me ne sono scappato.

Non è stato facile. Non è stato facile vedere mia madre con gli occhi lucidi in aeroporto, non è stato facile abbracciare mio padre in lacrime sulla porta di casa perché non ha avuto il coraggio di accompagnarmi e vedermi partire e non è stato nemmeno facile salutare gli amici di una vita, mia sorella e la mia nipotina.


Ho pianto un po’ prima di salire su quell'aereo, lo ammetto, in quella fredda mattina di Marzo. Come dimenticarla. Così me ne sono andato in punta di piedi, senza fare troppo rumore. Sono atterrato dall'altra parte del mondo con tante speranze, sogni che non occupavano troppo spazio in valigia e poche certezze. Sono arrivato qui che era estate, faceva caldo, ero lontano da casa e non mi rendevo ancora conto di cosa avessi fatto ma respiravo già aria di cambiamento,

aria di libertà’.


LA LIBERTA’ però ha un prezzo “molto caro” da pagare: non puoi essere pigro, bisogna agire, bisogna fare cose che fino a ieri non facevi e devi sempre SOGNARE IN GRANDE. 


Dovevo trovare subito un lavoro, perché quei quattro soldi che avevo messo da parte non sarebbero bastati a lungo e il mio inglese era pressoché ridicolo (però sapevo contare e dire le parolacce... more than enough!). Qua nessuno mi ha mai regalato nulla fin dal primo momento e ho fatto giorni senza mangiare perché dovevo pagare la benzina per spostarmi per cercare lavoro ma questa è un altra storia!



Mirko Zeta Zambon in viaggio senza meta


In che modo viaggi e quali paesi hai visitato?


Spero mi passiate il termine ma è quello che più descrive il mio modo di viaggiare.

“Alla ca**o di cane”. Veramente tante volte non ho mete prestabilite né programmi di viaggio. Quando viaggi fai veramente fatica a pianificare tutto nel minimo dettaglio perchè poi sicuramente per un motivo o per l'altro non va come previsto. Quando vi dissi che appena sbarcai in Australia non avevo un soldo in realtà mentivo.


Il mio budget era 4.000 euro e li ho spesi tutti la prima settimana quasi totalmente per comprarmi ciò che sarebbe poi diventato la mia casa, il mio migliore amico: IL GINGISBANGI VAN. Sono ormai 3 anni che vivo all'interno del mio Van il quale mi permette di viaggiare molto. La gente pensa che abbia i milioni nascosti sotto al materasso ma spesso si dimenticano di guardare un po piu in là del loro naso e di notare che stile di vita faccio ora.


In questi anni sono stato in India un po di mesi (dove ci ho lasciato una parte di cuore), Indonesia e Isole Gili (vivendo chiedendo ospitalità ai locali del posto), piuttosto che Laos - Cambogia - Vietnam e Thailandia (4 mesi in tenda e in moto) e ovviamente quasi tutta l'Australia che è grande circa come l'Europa (mi manca la Tasmania e una piccola parte del South Australia).


Mirko Zeta Zambon in viaggio senza meta

Come ti mantieni in viaggio?


Questa è esattamente la domanda che ogni giorno mi fanno e alla quale sono ormai stufo di rispondere. Dico così perché la maggior parte di quelli che vedono i miei viaggi vogliono trovare una giustificazione valida da dare a loro stessi per dire IMPOSSIBILE FARE QUELLA VITA”.

Tutti coloro che mi pongono questa domanda si aspettano una risposta del tipo:


La mia famiglia è ricca sfondata e mi mantiene”,

“Ho ricevuto un importante eredità dallo Zio Billy che abita in America”


e mai si aspettano una risposta del tipo “LAVORO”. Quando sentono quest’ultima risposta si scatena l’inferno “Ah ma vedi allora che lavori e quindi non sei libero come dici di essere?”. Ripeto, cercano giustificazioni valide solamente per autoconvincersi che tutto sommato la loro comfort-zone non è poi così male.

Cercano giustificazioni per autoconvincersi che viaggiare ed essere liberi sia impossibile.

Ma secondo voi il viaggio perchè è bello? Perché non ce lo regala nessuno.

Provate immaginare di viaggiare ogni giorno della vostra vita senza lavorare perché lo Zio Billy dall'America (qualcuno di voi ha uno zio Billy da presentarmi?) vi finanzia.

Vi rompete le palle dopo 1 mese ve lo posso assicurare. Il viaggio è bello perchè alle spalle c'è un percorso che ognuno di noi deve fare per permetterselo. Che poi io sto parlando di viaggio, ovvero la possibilità di andare in qualsiasi parte del mondo senza avere delle date prestabilite, non una vacanza.

Sicuramente starai pensando che non ho ancora risposto alla tua domanda iniziale ma tranquillo non mi son dimenticato. Ora in poche righe vi svelerò il segreto per viaggiare ogni giorno della tua vita: LAVORA!


Odio parlare di soldi sia chiaro ma andiamo a sfatare questo mito del viaggiatore senza soldi o per lo meno, parliamo del mio caso specifico.


Sono un pizzaiolo/cuoco, in Australia mi chiamano Chef ma in Italia sarei poco più di un lavapiatti siamo onesti (gli standard in cucina in Australia son bassi e diciamo che basta conoscere bene le ricette di Nonna Pina per assicurarvi un lavoro come cuoco). Facendo la premessa che è facile trovare lavoro in Australia (o meglio, molto più facile rispetto all'Italia ma se sei un tortellino comunque nessuno ti regala nulla) e la paga minima per LEGGE è di 18$ all'ora PULITI, facciamo 2 conti insieme:


18$x40 ore settimanali (in Australia pagano per settimana...figo eh?) = 720$

720$x4 settimane = 2.880$ al mese.


Considerate il fatto che vivo in un Van e non pago quindi affitto, elettricità e acqua, compro vestiti solamente di 2 mano e solitamente mangio al ristorante perchè ci lavoro, potete ben capire che io personalmente per vivere/viaggiare devo praticamente solo spendere soldi per la benzina. In Australia la benzina costa 0.60/0.70 centesimi di euro al litro.

Ora capite come posso permettermi di lavorare una/due/tre settimane e viaggiare per mesi interi no stop. Ma in tutto questo non sto facendo sacrifici poiché non andare più ai Party (e in Italia ho fatto una vita a organizzarli sia chiaro) non mi pesa. Come non mi pesa affatto andare a comprarmi solamente vestiti di 2 mano negli OpShop o non andare a mangiare fuori al ristorante. 


Dimenticavo. Se sai fare bene il tuo lavoro non vieni pagato 18$ ma 30/35$ all'ora.

Mi sembrava giusto farvi capire e notare che lavorando 1 settimana posso e viaggio tranquillamente per mesi. 


Come detto in precedenza questo è il mio modo di viaggiare, alla ca**o di cane e cambiare lavori come cambio le mutande (non sempre quando viaggio cambio le mutande) in base a dove mi sposto e decido di andare. Ogni giorno mi sveglio e decido se voglio lavorare, ca**eggiare o viaggiare. Non è la soluzione per ognuno di noi, perché siamo fortunatamente tutti diversi e cerchiamo risposte e/o cose diverse dalla nostra vita ma questa è la mia soluzione per potermi permettere di viaggiare ogni giorno e che ci crediate o meno FUNZIONA.

Lo farò per sempre? ASSOLUTAMENTE NO! Quando mi stuferò di fare il vagabondo troverò sicuramente qualcos’altro che mi renderà felice. L'importante non è viaggiare, ma ESSERE FELICI.




Sappiamo che hai avuto diverse esperienze negative nel Sud Est Asiatico. Cosa ti è successo e come hai affrontato queste situazioni? 



Esperienze difficili dici?

Penso sia stata l’esperienza più brutta ma allo stesso la più bella della mia vita.

Durante il mio viaggio in Laos sono stato tenuto in ostaggio da un gruppo di locali armati di coltelli. Il motivo?

Perché avevo fatto camping con la mia tenda in un luogo sacro, ovviamente non lo sapevo!

Come siamo riusciti a liberarci? A riguardo mi farebbe piacere farvi vedere 2 video nei quale vi mostro come è andata quella notte perché ho filmato tutto (pensavo di morire in Laos).




Cosa ti hanno insegnato questi anni in viaggio e che consigli daresti ad una persona che è indecisa sul proprio futuro?


Bella domanda!

Penso di poter affermare con molta onestà che il viaggio non risolverà i vostri problemi di vita. Nessuno al mondo riuscirà a rendervi felici e soddisfatti di vivere, men che meno il viaggio.


Il viaggio viene spesso dipinto come una pozione magica che vi cambierà la vita ma non è affatto cosi e sapete perchè?

Perché il viaggio sarà molto più di una pozione magica, in grado di stravolgere completamente la vostra vita ma lo sarà solo quando sarete disposti a cambiare voi stessi in primis.


Il viaggio è un mezzo per trovare la vostra stabilità, la vostra felicità e la vostra libertà. Il viaggio (non la vacanza) è un importante mezzo che vi farà crescere, maturare e mettervi alla prova con i vostri limiti e con le vostre debolezze.

Il viaggio è come l'amore e come studiare.


Nessuno esclude l'altro ma insieme si completano e ti danno una visuale della vita completamente diversa. L'unica cosa che mi sento di consigliarvi è:


se volete cambiare la vostra vita e affrontare un viaggio fisico ma anche interiore e mentale, partite da soli e imparate a vivere con voi stessi, solo così imparerete poi a vivere con gli altri e ad apprezzarli in ogni loro sfaccettatura.

Amatevi e conoscetevi meglio. Non trovate scuse a voi stessi.


Partite, viaggiate, studiate e amate, è più difficile a dirlo che a farlo,ve lo posso assicurare!



PS: quando arrivai in Australia non sapevo una sola parola di Inglese e non avevo mai viaggiato prima.

Volevo solo farvi notare che sono ancora vivo!



Segui Mirko Zeta Zambon: Instagram - YouTube - Facebook


Hola vagabondi... e adesso?

Alla prossima.

Sogna Esplora Cresci!

Comments


bottom of page